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I dati comunicati dall'Istat lo scorso 24 aprile rappresentano un' ulteriore conferma della situzione critica che il Bel Paese sta affrontando: aumento delle spese, retribuzioni in calo.




L'Istitututo nazionale di statistica ha pubblicato i dati relativi alle retribuzioni contrattuali orarie del mese di marzo: nessuna crescita rispetto al mese di febbraio e la crescita annua è pari solo all'1,2%. Dato che ha fatto emergere il margine di crescita minimo che gli stipendi degli italiani stanno vivendo. Non si registrava una crescita così bassa dal 1983.crisi italiana

Per di più l'Istat ha confermato il forte divario che sussiste tra il salario di un italiano ed il costo della vita: se la crescita annua delle retribuzioni contrattuali orarie è pari all'1,2%, il livello di inflazione, e quindi il tasso di aumento dei prezzi, è invece del 3,3% su base annua, registrando in questo modo una differenza del 2,1% che rappresenta il divario più alto dall'agosto 1995.

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