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Il VII Rapporto della Fondazione Migrantes sull'emigrazione presentato a Roma il 30 maggio 2012 non lascia dubbi: gli italiani che lasciano il Belpaese sono sempre di più. Al primo gennaio 2012 il numero di italiani fuori porta è aumentato di 93.742 unità rispetto all'anno precedente: i cittadini italiani iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) sono 4.208.977, di cui 2.017.163 donne (47,9%).

Aumentate anche le nascite degli italiani all'estero, se nel 2011 costitutiva un 37,7%, nel 2012 la percentuale sale ad un 38,3%.  Molti anche i minorenni fuori confine che arrivano ad un numero consistente: 665 mila.

Le mete preferite per l'espatrio sono: Europa (2.306.769, 54,8%), America (1.672.414, 39,7%), Oceania (134.008, 3,2%), Africa (54.533, 1,3%) e Asia (41.253, 1,0%). E se si guarda invece le aree di provenienza del flusso migratorio, sono i meridionali a fare la valigia più facilmente e a lasciare  tutto: oltre 1 milione e 400 mila dal Sud e quasi 800 mila dalle Isole, costituendo un 53,3% degli attuali cittadini italiani risidenti all'estero. Nello specifico le regioni in cui l'emigrazione si fa più consistente sono Sicilia, Campania, Lazio, Calabria, Lombardia, Puglia e Veneto.

rapporto fondazione migrantes

Non c'è da sorprendersi se portali come Voglio Vivere Così!, nato per "indirizzare" chi ha deciso di cambiare vita, registrano numerosissime visite. Il content manager del portale ha anche pubblicato un libro dal titolo "Come lasciare tutto e cambiare vita".

Nel 2010 Claudia Cucchiarato, giornalista free lance che da cinque anni vive a Barcellona, ha scritto un libro dal titolo significativo: "Vivo altrove. Giovani e senza radici: gli emigranti italiani di oggi", edito Mondadori. E nel suo omonimo blog www.vivoaltrove.it ha lanciato l'iniziativa di "censire" chi non vive più in Italia. Sul sito è possibile introdurre i propri dati, raccontare la proprisa storia, le motivazioni che hanno portato alla scelta, etc.

Alcuni testimonianze arrivano ad essere commoventi. Il malessere diffuso è ciò che accomuna i nuovi emigranti italiani che, quasi sempre vittime di ingiustizie, hanno abbandonato l'idea che il loro Paese abbia ancora da offrirgli qualcosa.

La maggiorparte di loro si trova in Europa: due milioni e 263 mila. In America ce ne sono un milione e 629 mila. In cifre più piccole si possono trovare italiani ovunque.




Un dato interessante è la crescita della presenza femminile nel fenomeno della emigrazione italiana.

Sebbene l'emigrazione italiana abbia coinvolto tutto il territorio nazionale, la maggiorparte degli italiani che lasciano la penisola sono meridionali: un milione e mezzo di iscritti all'Aire, circa il 36%. Ad essi vanno aggiunti gli isolani, circa il 19%: sono 768 mila gli iscritti. Complessivamente il 53,9% degli iscritti all'Aire, all'inizio del 2011, sono originari del Sud, il 15% del Centro Italia e il 31,1% del Nord.

Abbiamo cercato di ascoltare alcune testimonianze, attraverso delle interviste ad alcuni protagonisti silenziosi di questa moderna emigrazione italiana. Il suo volto è quello di molti giovani, istruiti e coraggiosi, che hanno deciso di cercare la loro strada in altri posti dell'Europa o fuori, lontani dall'Italia, alla quale rimangono malinconicamente affezionati e tenendo nel cuore la speranza di tornarvi un giorno e trovare un Paese migliore. La storia di Stefano Brizzolara è l'ultima balzata alle cronache.

La classe politica del Belpaese negli ultimi anni si è dimostrata più attenta ai cervelli in fuga e ha provato a studiare delle misure per agevolare il rientro in Italia dei giovani italiani che si trovano all'estero. La legge 238/2010, ribattezzata del "Controesodo"è una piccola dimostrazione ma non si è ancora capaci di valutare realmente la sua efficienza.

 

 

 

 

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