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Michele Spaggiari a ValenciaMichele  è arrivato a Valencia, in Spagna, nel 2007 da studente di ingegneria elettronica per fare l’Erasmus ed è rimasto a vivere nella città spagnola.

Perché hai deciso di rimanere a Valencia?

Ho ricevuto prima un’offerta per una borsa di studio mentre studiavo un Master, e poi un’ottima offerta di lavoro.

Di cosa ti occupi?

Lovoro come Ingegnere Elettronico in un’azienda di semiconduttori.

È stato facile trovare il lavoro che stai facendo?

Ho avuto la fortuna di presentarmi quando c’era una posizione aperta, e i colloqui sono andati bene.

In Italia sarebbe stato altrettanto facile?

Probabilmente più difficile, è un lavoro di alta specializzazione e non ci sono molte aziende che offrano questo tipo di lavoro in Italia attualmente.

Hai fatto anche altri lavori o questo è il primo?

Ho lavorato part-time in un istituto di ricerca per due anni mentre studiavo il Master, e dieci mesi in un’altra azienda del settore.

Quanto è diverso il mercato del lavoro spagnolo da quello italiano?

Ho avuto la fortuna (e il merito) di trovare lavoro nel primo colloquio sostenuto qui in Spagna, quindi non saprei dire. In ogni caso in Italia qualche anno fa mi avevano offerto un paio di posizioni in condizioni di lavoro ben peggiori.

Ricevi un salario che ti permette di vivere bene?

Sì.

Se ti offrissero domani in Italia lo stesso lavoro che fai oggi a Valencia e la stessa paga, accetteresti?

Probabilmente no, a Valencia vivo molto bene è ho già moltissimi amici che non vorrei lasciare.

C’è qualche ragione sentimentale per cui ti senti affezionato alla Spagna?

Delle ottime amicizie.


Oltre alle amicizie, qual è la ragione che ti lega alla Spagna?

Un modo di vivere molto più sereno, oltre a delle opportunità che in Italia non ho mai trovato.

Cosa ne pensi della situazione lavorativa in Italia?

Giusto per fare un esempio, mi sembra assurdo ottenere una laurea, un master e magari un dottorato por poi far fatica a trovare un contratto da sei mesi a meno di mille euro al mese.

Cosa ti offre la Spagna che l’Italia non ti ha dato?

L’opportunità di fare quello che mi piace con un minimo di sicurezza economica, nel periodo della borsa di studio, oltre che un modo di vivere più rilassato che in Italia.

Cosa pensi del Movimiento 15M? I problemi che denunciano gli indignados sono anche problemi tuoi o non ti toccano?

Condivido molte delle idee, come la necessità di uscire dal sistema politico bipartitista e di affrontare la politica come un’occasione per promuovere il benestare collettivo e non arricchire solo una ristretta classe, però vedo molto difficile riuscire a cambiare il sistema senza entrare a farne parte. Secondo me, sarebbe opportuno cercare di organizzare le idee del movimento in un pensiero politico concreto volto alla realizzazione di determinate azioni, anche se mi rendo conto che con l’attuale legge elettorale potrebbe trattarsi di un sforzo inutile.

Pensi che in Spagna si paghino troppo tasse?  Tu ne paghi molte?

Più o meno come in Italia.

Ti senti un po’ spagnolo?

Dopo più di quattro anni, un po’ sì.

Ti manca l’Italia? Cosa o chi?

Sicuramente mi mancano i miei amici e la mia famiglia, ma grazie a skype, facebook, msn etc. si riesce sempre  a mantenere i rapporti anche a distanza. Tra l’altro i voli low cost mi permettorno di rientrare anche per brevi periodi.

Cosa cambieresti dell’Italia?

Buona parte della classe politica, ma non è un problema solo italiano.

Cosa ha la Spagna che l’Italia non ha?

Credo che in fondo siano due paesi abbastanza simili, la mia scelta è dipesa più che da condizioni generali da opportunità che mi si sono presentate dopo l’Erasmus.

Pensi di ritornare in Italia tra qualche anno o hai già deciso che la tua vita è qui?

Non so dove sarò tra due, cinque o dieci anni. Magari in Spagna, magari Italia, o magari da qualche altra parte.

 

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