Era metà luglio quando il presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico e il presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti, illustravano nel corso di una conferenza stampa il “programma stage” che si riferiva ai 367 laureati calabresi che erano già stati impegnati, per due anni, in stage presso enti e istituzioni pubbliche. I giovani laureati avevano iniziato lo stage alla fine del 2008, quando il consiglio regionale aveva promosso un bando per una serie di tirocini presso enti pubblici locali, con l’obiettivo di premiare i migliori laureati calabresi dando loro un’opportunità formativa. Erano in 500 ma numerosi sono stati gli abbandoni negli anni. I presidenti di Giunta e Regione erano allora rispettivamente Agazio Loiero e Giuseppe Bova.
Consiglio e Giunta attuali hanno garantito ancora per un anno, fino al 31 agosto 2012, il completamento del “programma”, prevedendo un particolare investimento di tre milioni e 670 mila euro, di cui due milioni 120 mila a carico del bilancio regionale. Il presidente Talarico, ha detto che l’Ufficio di Presidenza del Consiglio garantirà, con una propria deliberazione, un milione e cinquecentomila euro per la copertura del fabbisogno finanziario per l’anno in corso, ma ha chiarito anche che sono i soggetti istituzionali, sedi dello stage, a dover decidere sul futuro dei 367 laureati calabresi.
L'iniziativa di Consiglio e Giunta calabresi è palesemente illegale. Il decreto ministeriale n. 142 del 1998 stabilisce infatti che la durata di uno stage può essere massimo di 12 mesi per gli studenti universitari o laureati da non più di diciotto mesi. E se non bastasse il decreto legge 138/2011 ha accorciato la durata massima di uno stage curriculare a sei mesi.
Che il confine della legalità sia stato oltrepassato il presidente della Giunta, Giuseppe Scopelliti, lo sa bene, però se ne lava le mani. Dice infatti che, pur riconoscendo l'idea dello stage come positiva, tra un anno non ci sarà nessuna proroga e per accedere alla pubblica amministrazione si continuerà ad atilizzare la via del concorso pubblico.
Questo la Regione Calabria e la Giunta lo sapeva anche prima di decidere di estendere per un altro anno il "programma stage", però il futuro di questi brillanti 367 laureati calabresi, che hanno investito anni nel "programma stage", non sta loro a cuore come il futuro delle poltrone di chi le rappresenta.
