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La lettera di referenze, con la quale il tuo ex capo ti "raccomanda" ad un altro datore di lavoro, deve essere scritta su carta intestata dal direttore del personale o dal datore di lavoro, possibilmente dell'ultimo o del più importante che si è svolto e deve essere personalizzata.

In molti casi è il candidato stesso che cura la bozza lasciando al capo o direttore del personale solo l’apposizione della firma. Infatti per un capo scrivere una lettera di raccomandazione può comportare una notevole perdita di tempo ed è per questo che fornirgli un canovaccio può essere una buona iniziativa: gli allegerisce il lavoro e elimina il rischio per il richiedente che la lettera non venga mai scritta.

Generalmente una lettera di referenze contiene tre paragrafi e si struttura così:




Primo paragrafo: si menziona il nome dell’impiegato, il nome dell’impresa, le date di inizio e fine rapporto d’impiego, così come il titolo del posto.

Secondo paragrafo: si menzionano le qualità dell'impiegato, le sue realizzazioni e le sue responsabilità. È un breve riassunto degli incarichi principali che l’impiegato ha assunto nell’ambito dell’azienda, durante il rapporto di lavoro. Se si è soddisfatti dell'impiegato è semplice esprimere commenti positivi nei suoi confronti e agevolarlo nella ricerca di un lavoro. Al contrario se non si è rimasti soddisfatti della persona, per non urtare la sua suscettibilità, è meglio esprimersi in termini vaghi e generici.

Terzo paragrafo: si scrive la formula di raccomandazione e la formula di cortesia.

Guarda l'esempio.

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