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Gli stage in Italia. La legge permette alle imprese di sfruttare gli stagisti: nessuno contratto, nessun rimborso. Si permette che un giovane vada da un’impresa all’altra arrivando ai trent’anni senza un contratto di lavoro, ma avendo accumulato sul suo curriculum vitae stage su stage. Nel resto dei Paesi d’Europa questo non avviene.

Lei che ricopre un ruolo importante a livello europeo non pensa che si dovrebbe fare qualcosa? Proporre ad esempio una normativa affinché si risolva questa situazione di illegalità e sfruttamento che c’è in Italia relativamente allo stage?

Sì, hai perfettamente ragione e io sono d’accordo ovviamente sul fatto che sia uno scandalo che un giovane possa fare a vita lo stagista. Il problema vero è che oggi la materia del lavoro e degli stage è di competenza degli stati nazionali, quindi, compatibilmente con i trattati esistenti, con la legislazione esistente, l’Unione europea non può legiferare su questa materia.




Questo tema ne chiama in campo un altro grande: quello dell’armonizzazione del mercato europeo, nel senso che bisognerebbe armonizzare il mercato del lavoro, bisognerebbe avere regole che riguardino anche gli stage, la formazione, l’istruzione, il lavoro e che siano comuni a tutti i 27 Stati europei. Purtroppo questo non c’è oggi e fino a quando non si va verso questa armonizzazione noi avremo sempre situazioni disparate.

ufficio-Bruxeles

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