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Le ragioni che possono portare a mentire sul curriculum sono abili tentatrici. La voglia di trovare una sistemazione, di raggiungere quella posizione, di fare una buona impressione. Ma siamo sicuri che sia conveniente scrivere bugie nel curriculum per raggiungere il proprio obiettivo? Questo articolo non nasce per fare la morale a nessuno, piuttosto si propone di trattare il tema da un punto di vista oggettivo. Alla fine dei conti, per essere assunti, conviene mentire?

Le bugie più utilizzate nel curriculum

Tero Vesalainen || Shutterstock

Cosa succede se dico falsità nel curriculum?

Partiamo dalla conoscenza di che cosa si rischia, da un punto di vista legale, quando si riportano gravi falsità nel curriculum. Non ci si riferisce al fatto di gonfiare le proprie competenze, magari inserendo l'utilizzo professionale di un programma che in realtà si conosce solo a un livello base. In questo caso faremo riferimento alle false informazioni e alla falsa documentazione allegata a un curriculum vitae.

Ci sono due conseguenze a seconda che il curriculum sia stato indirizzato a un datore di lavoro privato o per una posizione nella pubblica amministrazione. Nel caso il datore di lavoro privato abbia già assunto il dipendente, può procedere con il licenziamento senza alcun obbligo di preavviso per giusta causa. Non solo, il datore di lavoro può fare causa all’ex lavoratore, chiedendo la restituzione degli stipendi percepiti, nonché dei danni riportati all’azienda (tra cui i danni all’immagine).

Ancora più pesanti le conseguenze per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, ad esempio in caso di concorso pubblico. Le false dichiarazioni possono portare al reato di truffa, punito da sei a tre anni e con la multa da 51 a 1032 euro (art. 650 c.p). Il Codice Penale (art.496), inoltre, afferma che le dichiarazioni mendaci unite a falsa documentazione vengono punite con la reclusione da 1 a 5 anni.




Ora che conosciamo le conseguenze dei casi più gravi, passiamo a trattare le bugie meno pesanti. Quelle che potrebbero tentare molte più persone.

Le bugie più comuni nei curriculum: quali sono?

Quali sono le bugie più ricorrenti nei curriculum? Non quelle alle quali si è fatto riferimento poco sopra. Le bugie più frequenti sono quelle che enfatizzano un'abilità, una conoscenza, una competenza o un'esperienza che si possiede. Gli studi a riguardo hanno dimostrato come alcune persone vogliano ingigantire una posizione di lavoro passata (magari elevando il proprio ruolo), il salario percepito, la conoscenza delle lingue, in alcuni casi anche la conoscenza di determinati strumenti di lavoro e degli interessi indicati nel cv.

Le piccole bugie nel curriculum

Mentire non è conveniente. Ciò che si mette in gioco è la reputazione, uno degli aspetti più importanti in ambito professionale. I selezionatori hanno la possibilità di verificare le informazioni del curriculum in qualsiasi modo e con facilità. Da una telefonata all'ex datore di lavoro per sapere la tua vecchia posizione o il tuo RAL, a una verifica in fase di colloquio di quella conoscenza specifica o di una lingua straniera. Queste verifiche avvengono più spesso di quanto si immagini. Nel momento in cui si accorge della bugia, il recruiter perde la fiducia e molto difficilmente si ha la possibilità di proseguire la fase di selezione.

Il linguaggio paraverbale nella selezione di lavoro

fizkes1000 || Shutterstock

Un curriculum onesto è più conveniente

Ma allora come si può valorizzare il curriculum vitae e farsi notare dai selezionatori? Lo sappiamo, trovare un lavoro richiede impegno. Tuttavia siamo convinti che l'onestà, unita alla giusta strategia, ripaghi. Specie a lungo termine. Anziché mentire, è più conveniente sapere quali informazioni valorizzare a seconda della posizione di lavoro per la quale ci si candida. I giusti consigli per scrivere un curriculum vitae possono fare la differenza tra un curriculum interessante e uno che verrà scartato. Un esempio? Cerca di rendere attraente il tuo curriculum con nuove competenze, magari seguendo corsi allineati ai tuoi obiettivi professionali.

Autore: Giulia Tartaglione

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