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Pubblicato il 21 maggio 2012 l'ultimo studio condotto da AlmaLaurea, chiamato XIV Profilo dei Laureati Italiani

Tante le tematiche affrontate in questa ultima analisi: il valore del voto di laurea, la regolarità degli studi e l'età dei giovani al momento del conseguimento del titolo, le motivazioni all'iscrizione all'università e al proseguimento dopo il primo ciclo di studi triennale, attratività delle università italiane.studio sugli universitari italiani

Esaminando un campione di circa 215.ooo usciti dalle università nel 2011 emerge che il numero delle lauree  è nettamente aumentato, passando dalle 172.000 nel 2001 alle 289.00 nel 2010.

Circa il 20% della popolazione italiana compresa tra i trenta e i trentaquattro anni è in possesso di una laurea: percentuale ancora molto bassa rispetto alla media europea, che ha previsto come obiettivo quello di raggiungere un 40%  di laureati tra i giovani compresi in questa fascia di età.

Si registra invece netto calo delle immatricolazioni alle università italiane: negli ultimi otto anni sono calate del 15%.




Considerando i laureati nel 2011 emerge che è aumentato il numero dei laureti che ottengono i titoli nei tempi previsti senza andare fuori corso, è aumentata la frequenza alle lezioni, si è estesa l'esperienza allo stage e tirocini durante il periodo di studi e anche l'opportunità di lavoro all'estero. Altro dato riguarda la differenza tra i generi: le donne sono prevalenti nei percorsi univeristari, arrivano alla laurea più giovani e sono più regolari negli studi.

Concluso il ciclo di studio triennale 77 studenti su 100 decide di continuare con gli studi specialistici, e questo desiderio è molto più forte per gli studenti provenienti dal sud Italia. Complessivamente le esperienze di studio all’estero  (comprendendovi  oltre ad Erasmus altri programmi riconosciuti dal corso di studi e le attività condotte su  iniziativa personale) coinvolgono oggi il 10,2 per cento dei laureati di primo livello.

Guardando invece il campione di laureati specialistici si nota che: la maggior parte proviene da studi liceali e le famiglie risultano più benestanti rispetto ai laureati che si sono fermati al titolo di primo livello; alti sono i dati che riguardano la frequenza alle lezioni, l'esperienza di stage durante il corso di laurea e l'adesione ai programmi di studio e lavoro all'estero.

I dati raccolti inoltre hanno dimostrato che gli italiani si laureano prima rispetto agli anni passati: si passa da 26,8 dei laureati 2004 a 24,9 anni dei laureati 2011 (in media 24 anni per i laureati di primo livello , 25,2 anni per gli specialistici e 26,1 per gli specialistici a ciclo unico).

E ancora altre valutazioni vengono fatte riguardo ai metodi di valuzione degli esami: si nota una netta differenza tra le varie facoltà e soprattutto tra le lauree trinnali e quelle specialistiche. Le votazioni più alte si registrano sia per la triennale, sia per laspecialistica nelle lauree letterarie. Mentre tra le ultime posizioni troviamo giurisprudenza, economia-finanza ed ingegneria.

Fonte AlmaLaurea

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